Abbiamo intervistato la biologa nutrizionista Lisa Baesso, esperta in alimentazione e intolleranza alimentari. Le abbiamo chiesto qualche consiglio su quali alimenti e materie prime prediligere e quali evitare, e qualche consiglio su come seguire una dieta sana e corretta.
D: Guardaci Dentro, il blog di Sapori e Piaceri, nasce con l’intenzione di raccontare che cosa c’è dietro l’etichetta, di raccontare con che cosa sono fatti i nostri prodotti, guidando i consumatori verso una scelta più consapevole su ciò che portano a tavola. Ad esempio, abbiamo scelto di utilizzare, nella maggior parte dei casi, l’olio di semi di girasole e l’olio d’oliva piuttosto dell’olio di palma, e volevamo raccontare il perché di questa scelta. Ad esempio, lei è d’accordo sul fatto che l’olio di palma è dannoso per la salute oppure, secondo lei, si fa solo dell’allarmismo?
R: L’olio di palma è dannoso per la salute, questo è poco ma sicuro. Quest’olio infatti è formato dall’acido palmitico,un acido grasso saturo che secondo diversi studi scientifici sembra faccia aumentare in modo significativo la concentrazione di grassi nel sangue, dal colesterolo ai trigliceridi. Non solo, utilizzando l’olio di palma il rapporto tra colesterolo cattivo (LDL) e buono ( HDL) aumenta, i livelli di colesterolo cattivo si alzano favorendo le malattie cardiovascolari.
Inoltre un abuso degli acidi grassi saturi, di cui fanno parte anche il burro e lo strutto, è dannoso per la singola cellula perché rendono la membrana cellulare rigida e alla lunga promuovono i processi infiammatori che favoriscono lo sviluppo di varie patologie come l’aterosclerosi, il diabete e alcuni tumori.
Il condimento da prediligere è sicuramente l’olio extravergine di oliva.
Contiene infatti prevalentemente acido oleico, che dal punto di vista biochimico si definisce acido grasso monoinsaturo, (semplificando, è molto meno ossidabile di altri acidi grassi come i polinsaturi di cui sono ricchi altri oli vegetali, cioè molto meno soggetto a determinare i danni prodotti dai radicali liberi).
Inoltre, nell’olio extravergine di oliva sono presenti preziose sostanze antiossidanti: i tocoferolo o vitamina E.
All’olio extravergine di oliva si attribuiscono attualmente molteplici qualità salutari in particolare la prevenzione di malattie cardiovascolari, poiché l’acido oleico interviene nella regolazione dei livelli di colesterolo.
L’olio di girasole è sicuramente migliore di altri grassi come burro e strutto perché è un olio di origine vegetale, in generale non bisogna comunque abusare degli oli di semi perché contengono l’omega 6, un acido grasso polinsaturo che se usato in eccesso porta alla formazione di acido arachidonico, un prodotto che promuove i processi infiammatori cellulari.
D: Molto spesso, il settore della grande distribuzione viene percepito come pieno di cibo poco sano e con ingredienti dannosi, al contrario il prodotto artigianale è considerato come sinonimo di qualità. Questo per lei è vero, in relazione agli ingredienti utilizzati?
Sono luoghi comuni, che solo in parte hanno dei fondamenti di verità. Non tutti i prodotti artigianali sono prodotti sani o di qualità come non tutti i prodotti da grande distribuzione sono automaticamente dei prodotti dannosi.
Ovviamente la qualità di ciò che mangiamo dipende dalla scelta delle materie prime utilizzate e dalla cura e dal rispetto delle corrette procedure di lavorazione e conservazione, per questo è fondamentale leggere attentamente le etichette di ciò che vogliamo acquistare.
Possiamo facilmente constatare, soprattuto quando si commercializzano nella grande distribuzione alimenti estremamente economici o delle grandi multinazionali, che in molti prodotti vengono aggiunti additivi ( come conservanti, coloranti e antiossidanti) che da una parte rendono maggiormente “gradevole” l’alimento e ne permettono la conservazione, dall’altra sembrano essere causa dell’insorgenza di allergie e intolleranze alimentari, fenomeno in grande crescita.
Per questo motivo sono da preferire i prodotti a “km 0” ovvero cibi locali e stagionali, dal punto di vista di conservazione possono durare meno ma sono sicuramente più genuini.
D: Sapori e Piaceri produce anche una linea biologica. Cosa ne pensa del biologico nel settore della grande distribuzione? Effettivamente, comprare del cibo biologico ha dei vantaggi concreti sulla nostra salute? Quali sono, per lei, i vantaggi e gli errori del settore biologico nella grande distribuzione?
R: I cibi biologici sono sicuramente prodotti che migliorano la nostra salute perché appunto sono privi di pesticidi, additivi e ormoni, pertanto più genuini e consigliati caldamente anche da me durante i colloqui nutrizionali.
Un unico inconveniente, spesso però determinante, è comunemente l’alto prezzo dei prodotti Biologici. Purtroppo non tutte le persone, anche se sono a conoscenza dei vantaggi di questi alimenti, possono permettersi di scegliere la qualità rispetto al risparmio.
L’inserimento nella grande distribuzione e a prezzi accessibili alla maggior parte dei consumatori, è sicuramente un passo estremamente positivo, d’altronde la salute è un bene prezioso per tutti.
D: Sapori e Piaceri ha anche una linea di prodotti vegani certificati VeganOk, senza alcun prodotto di origine animale. Consiglierebbe una dieta vegana e se si, come integrare al meglio la dieta?
R: In ambulatorio mi è capitato svariate volte di elaborare delle diete vegani.
I vegani sono persone che non mangiano né carne, né pesce, né derivati animali ovvero latte e uova.
Per ottenere una dieta bilanciata bisogna combinare correttamente i cereali e i legumi in modo da coprire il fabbisogno proteico giornaliero. Questo tipo di alimentazione è sicuramente salutare dal momento che essendo priva di grassi animali risulta ottimale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, diabete, ipercolererolemia ecc…
E’ bene comunque che i vegani vengano seguiti da uno specialista perché una dieta “fai da te” potrebbe indurre a carenze nutrizionali dannose per la salute. In particolare la dieta vegana può portare alla carenza di ferro, vitamina B12 e omega 3.
Il problema delle diete vegane è che il ferro “eme” presente nella carne e nel pesce è maggiormente assorbibile rispetto a quello “non eme” presente nei vegetali (legumi, spinaci, ortaggi e frutta secca). Tuttavia, la vitamina C aumenta l’assorbimento del ferro “non eme,” per cui è consigliabile aggiungere del succo di limone a questi alimenti.Invece altri cibi come il the, il caffè, la crusca di grano rallentano l’assorbimento del ferro, per cui sarebbe meglio avere l’accortezza di assumerli in momenti separati.
La vitamina B12 è una vitamina di origine animale, i vegetariani riescono a ricavarla dai latticini e dalle uova, mentre i vegani non hanno questa possibilità. In caso di carenza, l’unica soluzione è di ricorrere all’uso di integratori specifici per ripristinare i quantitativi adeguati di vitamina.
L’omega 3 è un acido grasso polinsaturo che si trova principalmente nel pesce, questo è fondamentale per il benessere cellulare e per la riduzione del colestrolo e trigliceridi. L’omega 3 si può trovare nel regno vegetale nell’olio di lino e nella frutta secca, bastano 2 cucciai al giorno di olio di lino per essere coperti come quantitativo giornaliero ottimale.
D: Sempre più persone soffrono di intolleranze alimentari, ed è per questo che Sapori e Piaceri ha ideato la linea Senza Glutine e Senza Lievito. Secondo lei, perché queste allergie sono sempre più frequenti? Stando più attenti all’alimentazione, è possibile diminuire il rischio allergie? Se si, ha qualche suggerimento? A quali alimenti le persone risultano essere più intolleranti?
R: Da diversi anni ormai lavoro per individuare le intolleranze alimentari e devo dire che il fenomeno è in forte espansione.
I fattori che sono maggiormente legati all’insorgenza di queste problematiche sembrano essere l’uso di: insetticidi, diserbanti e fitofarmaci, additivi ( come per esempio: conservanti, coloranti e antiossidanti) antibibiotici e ormoni nell’allevamento, farmaci FANS (anti-infiammatori non steroidei tipo Aspirina, Moment, Voltaren, Aulin) oltre che uno stile di vita errato e lo stress.
Sicuramente migliorare il proprio stile di vita e l’alimentazione utilizzando i cibi biologici aiuta a prevenire la formazione di intolleranze alimentari.
Un altro modo per scongiurare l’insorgenza delle intolleranze è di variare il più possibile l’alimentazione perché utilizzare per un lungo periodo lo stesso alimento può portare col tempo a diventarne intollerante.
Ad esempio non è bene utilizzare solo il grano come unica fornte di cereali ma è importante utilizzare anche l’orzo, il farro, il mais, il riso, la quinoa ecc…
Un’altra strategia è cercare di prediligere gli alimenti che riducono l’infiammazione cellulare ovvero: formaggi magri piuttosto che quelli stagionati, alimenti ricchi di omega 3 come il pesce azzurro, l’olio di lino e le noci, ridurre gli zuccheri e gli alcolici, preferire l’olio extravergine di oliva e ridurre la carne rossa e i salumi prediligendo la carne bianca allevata a terra (pollo, tacchino, coniglio). Gli alimenti che ho riscontrato dare maggiori problemi di intolleranza alimentare sono: il grano e il glutine, il latte e il lattosio, lo zucchero, i lieviti, i legumi, le uova.
Quando viene riscontrata un’intolleranza alimentare bisogna eliminare l’alimento incriminato per un periodo di tempo che va da 1-2 mesi per promuovere la disintossicazione dell’organismo. Una volta passato questo periodo vanno reinseriti gradualmente.
L’unica eccezione va fatta per la malattia celiaca in cui compare un’intolleranza permanente al glutine e l’intolleranza al lattosio in cui vi è la perdita di funzionalità della lattasi, enzima che si occupa della digestione del lattosio.
Chi è Lisa Baesso
La Dr.ssa Lisa Baesso è una Biologa Nutrizionista, laureata in Biologia presso l’Università di Padova e specializzata in Scienze Biomolecolari e Cellulari presso l’Università di Ferrara. Ha collaborato con l’U.L.S.S. 8 di Asolo, vincitrice di una borsa di studio presso l’U.O di Anatomia ed Istologia Patologica nella sezione di Diagnostica Molecolare. Ha conseguito un Master di Primo Livello in Nutrizione e Dietetica Applicata presso l’Università Politecnica delle Marche. Chi si rivolge alla Dottoressa riceve una valutazione della sua composizione corporea ottenuta mediante impendenziometria grazie alla quale è possibile avere una dieta personalizzata basata esclusivamente su una corretta nutrizione, senza uso di farmci o prodotti chimici. Inoltre da diversi anni anni la Dr.ssa Baesso collabora col Selab di Castelfranco Veneto e Piombino Dese per la ricerca di intolleranze alimentati mediante il dosaggio delle immunoglobuline di tipo G (IgG), unico metodo approvato dal Ministero della Salute. Questo approccio permette di avere una visione completa dello stato di salute del paziente e di ottenere risultati ottimali anche a livello dietetico. Recentemente tra le indagini ambulatoriari sono stati introdotti dei test genetici che danno una maggiore consapevolezza riguardo gli alimenti consigliati o sconsigliati in base al proprio DNA. Come ultima novità è stato messo a punto un test genetico specifico per gli sportivi che individua l’alimentazione più adeguata per l’atleta al fine di migliorare le sue prestazioni sportive. Per informazioni visitate il sito della dott.ssa Baesso.